Ci hai parlato come le foglie e il vento d’aprile, con armonie di acqua e
di sole questa mattina. L’arcobaleno il tuo saluto.
Sapremo ritrovarti nella luce, nella misura e nell'etica dei numeri.
Nei tuoi ideali e nella tua ricerca di senso.
Nei discorsi densi e chiari che non hanno esaurito le cose da dire ma che per sempre custodiranno la traccia della nostra comune ricerca dell’infinito.
Grazie, kay.
Grazie, professoressa Gadaleta. Libera nel vento.

